Pubblicata il: 10 Giugno 2024
Alessandra Franchi (Amministratore Condominiale ASPPI Bologna)
Il conto corrente condominiale è obbligatorio? Si!
L’articolo 1129 del Codice Civile prevede l’obbligo da parte dell’amministratore di condominio di incassare le somme che riceve dai condomini su un apposito conto corrente postale o bancario intestato unicamente al condominio.
Essendo un onere da Codice Civile in carico all’amministratore di condominio, la sua apertura non è obbligatoria nei condominii minimi, ovvero con unità immobiliari inferiori a 8, ove la nomina dell’amministratore di condominio non è necessaria anche se per trasparenza sarebbe consigliato.
Il conto corrente condominiale viene gestito dall’ amministratore di condominio, il singolo condomino può consultare gli estratti conto e ottenerne copia per sua conoscenza e verifica ma non può disporre movimentazioni.
Non è un conto corrente a deposito (consente di mettere da parte delle somme di denaro e permette un’ operatività più limitata), ma un conto corrente tradizionale (permette di fare fronte a tutte le spese quotidiane e di gestire entrate ed uscite in modo semplice).
Pertanto tutte le somme che vi entrano in forma di rate pagate dai singoli condomini servono per pagare i fornitori e i servizi deliberati in assemblea.
Questo è un passaggio chiave fondamentale, perchè ne contiene l’ importanza dei tempi e dei modi del pagamento delle rate da parte dei condomini, ovvero se non entrano nei tempi richiesti i fondi economici per il sostentamento delle spese, il condominio non riesce a garantire il corretto funzionamento dei servizi con tutti i disservizi che ne derivano.
Quali sono i costi da sostenere per un conto corrente condominiale?
Il costo obbligatorio è l’ imposta di bollo statale pari a € 100,00 annui (i vari istituti di credito si stanno adeguando), equiparato a quello delle aziende in quanto il condominio viene considerato persona giuridica e non persona fisica.