Pavimentazioni ceramiche: il rischio della scivolosità

di "SGR News"

Pubblicata il: 23 Maggio 2019

 

 

Il rischio caduta in piano e la scivolosità dei pavimenti sono due fattori che non devono mai essere sottovalutati in fase di progettazione, di realizzazione e durante tutto il ciclo di vita di un pavimento. Al riguardo il Laboratorio di Ergonomia Applicata e Sperimentale (LEAS) del Dipartimento di Architettura della Università Federico II di Napoli, in collaborazione con CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) Campania, e finanziato dall’INAIL Direzione Campania ha eseguito una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati nell’ottobre 2015 nel fascicolo “Valutare il rischio di caduta in piano”. Vediamo l’aspetto dello scivolamento. La grandezza che misura la resistenza allo scivolamento in fase di camminamento è il coefficiente di attrito dinamico. Il coefficiente di attrito dinamico definisce lo sforzo (FD) necessario affinché due corpi a contatto si muovano uno relativamente all’altro. Il coefficiente di attrito dipende dalle caratteristiche proprie dei materiali delle due superfici a contatto durante il cinematismo (suola scarpa/superficie rivestimento).Maggiore è coefficiente di attrito dinamico, minore è il rischio di scivolamento. Il metodo BCRA deriva da un metodo inglese per misurare il coefficiente di attrito dinamico. L’apparecchio utilizzato, chiamato Tortus, misura l’attrito di un elemento scivolante che procede a velocità costante (17 m/sec (km/h) ) sul campione di pavimento da testare.L’elemento scivolante è generalmente costituito da gomma o cuoio ed il test viene effettuato sia su superficie asciutta che su superficie bagnata.Questo metodo ha il vantaggio di poter essere utilizzato sia in laboratorio che in situ per testare pavimenti già posati.Il test di scivolosità secondo il metodo BCRA è importante in quanto in Italia esso costituisce norma cogente per le pavimentazioni negli uffici pubblici e nelle parti comuni degli edifici residenziali privati.Tale prescrizione è stata emanata dal Ministero dei Lavori Pubblici con D.M. 14 n.236/1989“Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici provati e di edilizia pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.” Per considerare una superficie sicura e quindi oggettivamente antiscivolo, il coefficiente di attrito rilevato con lo strumento Tortus deve essere:

• : > 0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta;

• : > 0,40 per elemento scivolante in gomma dura standard su pavimentazione bagnata.

 

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