Consulenze legali condominiali, chi paga? (a cura di Alessandra Franchi consulente ASPPI Bologna)

Pubblicata il: 23 Agosto 2024

La gestione delle spese legali condominiali a difesa del condominio è spesso motivo di confusione in sede assembleare, un dubbio importante è la possibilità dell’amministratore di condominio di farsi rilasciare un parere legale dal suo professionista di fiducia senza il consenso preventivo dell’assemblea.

La risposta dipende dalla natura della consulenza richiesta tra spese ordinarie e spese straordinarie e come devono essere ripartite tra tutti i condomini (in misura uguale tra le unità immobiliari o a millesimi).

L’amministratore di condominio può chiedere pareri legali senza consenso dell’assemblea solo se la materia della consulenza si riferisce alla gestione ordinaria come da articolo 1130 Codice Civile, ripartendo la spesa in base ai millesimi dei condomini che beneficiano dell’attività per la quale è richiesto il parere.

Per le questioni che esulano la gestione ordinaria come ad esempio i lavori straordinari o bonus edilizi l’amministratore deve ottenere approvazione dall’assemblea oppure successiva ratifica, altrimenti potrebbe essere personalmente responsabile delle spese sostenute stabilendo dei limiti all’autonomia amministrativa dell’amministratore di condominio.

Alessandra Franchi

(Amministratore Condominiale ASPPI Bologna)

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