Applicazione della Cedolare Secca in caso d’immobile affittato ad impresa (a cura di Deborah Di Bella Consulente ASPPI Bologna)

Pubblicata il: 04 Giugno 2025

In seno ai giudici di legittimità si sta via via consolidando un importante orientamento secondo cui è possibile applicare il regime della cedolare secca anche ai contratti di locazione di un’unità immobiliari ad uso abitativo, stipulati con imprese o lavoratori autonomi, purché venga sempre rispettato l’utilizzo abitativo dell’immobile.

Proprio nel mese di maggio la Cassazione, con due sentenze n. 12076 e 12079, ha confermato l’orientamento, già espresso lo scorso anno, secondo il quale “… l’esclusione delle locazioni nell’ambito dell’attività d’impresa/lavoro autonomo va riferita soltanto al locatore, risultando irrilevante la condizione soggettiva del locatario-conduttore, fermo restando il rispetto dell’uso abitativo dell’immobile oggetto del contratto.”

Fino ad oggi l’Agenzia delle Entrate ha sempre negato l’accesso all’applicazione dell’imposta sostitutiva, “Cedolare Secca”, attenendosi ad un’interpretazione rigida della norma di cui all’art. 3 del Dlgs 23/2011, consentendo l’applicazione della cedolare secca solo per gli immobili locati con finalità abitative, escludendo quelle effettuate nell’esercizio di un’attività d’impresa o di arti e professioni. Tuttavia, in considerazione del consolidamento dell’orientamento della Corte di cassazione si attende che anche l’Agenzia delle Entrate modifichi la sua interpretazione restrittiva, fornita in passato, e riconosca la possibilità di applicazione della cedolare secca anche nell’ipotesi in cui il conduttore sia imprenditore, che utilizza l’immobile in locazione per uso dei suoi dipendenti. In tal senso, una recente interrogazione parlamentare n. 5-03773 del 26/03/2025 sollecita un adeguamento dell’Amministrazione finanziaria ai nuovi sviluppi giurisprudenziali.

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